usualmente quando si acquisiscono fotografie con il nostro telefonino o la camera fotografica,abbiamo la possibilità di poter settare (più sulle camere reflex professionali che sui telefonini) il tipo di formato in output che sarà registrato sia nella memoria interna o sulla schedina esterna. Il formato standard che si sceglie generalmente è il JPEG (acronimo di Joint Photography Expert Group), perché occupa meno memoria, e meno memoria significa anche più spazio per registrare altre foto. Ma ovviamente non si da nulla per nulla; Il formato jpeg è un formato che comprime il file a scapito della qualità e delle informazioni che sono contenute nell'immagine stessa. Nell'esempio seguente sono visualizzare due immagini, di cui la prima non presenta compressione, e la seconda un tasso di compressione più elevato.
Si puo' ben vedere come i bordi dell'immagine siano meno netti, l'immagine risulti più sfuocata e si perdano dettagli sulla superficie dell'esoscheletro del trilobite (una eccezionale Nieszkowskia cephaloceros (Nieszkowski 1857), Ordoviciano Medio, Aseri stage (C1), Vilpovitsy Quarry, Regione di Saint Petersburg, Russia).
In effetti il formato jpeg crea all'interno di una maglia di 8x8 pixels un campionamento dei valori dei pixel, di modo da ottenere un'immagine con meno informazioni e quindi più leggera in termini di volume. Nell'esempio riportato l'immagine originaria occupa un volume di 161Kb, l'immagine compressa 61Kb (per una dimensione di 1280x960). In termini d'immagine è una situazione simile:
Si riconosce in questo ingrandimento la classica "quadrettatura" ed a destra un'immagine fortemente compressa per mettere in evidenza il difetto di questo tipo di compressione (se utilizzato in maniera smodata!).
Ma veniamo ora al formato RAW: questo formato è più complesso da utilizzare, perchè richiede l'utilizzo di programmi che possano importare il formato nativo delle differenti marche fotografiche (NEF o RAF per Nikon, CR2 per Canon per esempio). Tra questi software si possono citare Adobe Photoshop, Adobe Lightroom, Nikon ViewNX e Canon Image Browser EX). Il formato RAW è più voluminoso del formato JPEG, ed il rischio principale è di riempire velocemente la memoria della carta interna della fotocamera. MA il formato RAW vi da completo accesso ai parametri di esposizione, contrasto, luminosità, nitidezza, apertura, bilanciamento e molto altro che il formato JPEG non permette o in maniera molto ma molto più limitata.
Vediamo un esempio più concreto. In occasione di una visita al Museo Senckenberg di Francoforte, ho avuto modo di fotografare tutta la collezione del Burgess Shale presente negli archivi (non accessibili al pubblico); Le foto sono state fatte in modo RAW con la mia Nikon, operazione che mi permette di poter effettuare delle manipolazioni sull'immagine stessa in post-acquisizione, senza dover rimpiangere di aver fatto una foto troppo chiara o scura o sbagliato sui contrasti & C.
L'esemplare in questione è una stupenda Yohoia tenuis (Walcott, 1912) -SMF Xepsilon89a- Cambriano Medio, Stephen Formation, British Columbia Rocky Mountains, Mount Stephen, Canada. L'immagine RAW si presenta con un contrasto poco definito tra la matrice grigio scura e l'artropode. Ma cominciamo a lavorarci: notiamo innanzitutto che l'istogramma sulla distribuzione dei colori tende verso sinistra, quindi c'e' una preponderanze di colori scuri.
Giocando con i valori di Esposizione, contrasto, Ombre, Zone chiare ed i parametri visibili sopra si aumenta già il contrasto fossile/matrice.
La correzione dell'istogramma della distribuzione dei colori che ora comincia ad occupare tutto la spazio, migliora ulteriormente la visibilità della Yohoia. La correzione della distribuzione dei colori può assumere anche un andamento curvilineo e non necessariamente rettilineo (vedi immagine sopra a destra), questo al fine di migliorare la separazione e contrasto. i puntini rossi nell'immagine sono le zone saturate. Nel caso in particolare non coinvolgono il soggetto e sono limitate spazialmente. Quindi tiriamo avanti.
Modifichiamo ancora un poco la temperatura dell'immagine ed il gioco è fatto. Attenzione! Quello che io vedo sul mio schermo non necessariamente apparirà con gli stessi identici colori sul vostro schermo. Qui si tratta di un'altra materia che è la calibrazione colorimetrica dello schermo ed è la bestia nera di chi stampa in maniera professionale. Ma passiamo oltre.
Salviamo l'immagine cosi' modificata che si apre ora su Photoshop, pronta per essere salvata ed utilizzata per i vostri scopi personali. Ora si potrà salvare in formato JPEG se volte utilizzarla su FaceBook, mettere su un rapporto, condividerla con colleghi, oppure salvarla in formato tiff, magari in CMYK (Ciano, Magenta, Giallo e Nero) e non RGB (Rosso, Verde, Blu) per una stampa professionale su una rivista, un libro o poster.
Tutte queste immagini sono proprietà esclusiva del Museo Senckenberg di Francoforte (http://www.senckenberg.de/) e non possono essere utilizzate senza previa autorizzazione del museo stesso e dell'autore.
Informazioni sulla differenza tra JPEG e RAW se ne trovano molte sul net, tra le tante:
https://www.slrlounge.com/workshop/dynamic-range-and-raw-vs-jpeg/
http://www.dxo.com/us/photography/tutorials/why-shoot-raw-format
http://digital-photography-school.com/raw-vs-jpeg/
https://photographylife.com/raw-vs-jpeg
Se volete invece avere qualche informazione supplementare su questo simpatico artropode, la potete trovare qui, con un'eccellente animazione:
http://burgess-shale.rom.on.ca/en/fossil-gallery/view-species.php?id=135&m=1&