Faccio seguito a questa Paleo Pillola di Paolo:
https://www.trilobiti.com/forum/main/comment/59c0df5e9ca1a90014b9dfd5?lang=it/
in cui il lavoro di Hoekzema, Brasier, Dunn e Liu chiariva che la Dickinsonia è un metazoo, ovvero un animale (Hoekzema RS, Brasier MD, Dunn FS, Liu AG. 2017 Quantitative study of developmental biology confirms Dickinsonia as a metazoan. Proc. R. Soc. B 284: 20171348. http://dx.doi.org/10.1098/rspb.2017.1348), sulla base di osservazioni morfologiche dello sviluppo fra venti esemplari della specie.
In seguito, Dunn è andato oltre e ha pubblicato su Biological Reviews questa interessante rassegna:
Dunn, F. S., Liu, A. G. and Donoghue, P. C. (2018), Ediacaran developmental biology. Biol Rev, 93: 914-932. doi:10.1111/brv.12379
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/brv.12379
in cui si occupa dell'ontogenesi di Dickinsonia e di altri generi ediacarani, arrivando a riconoscere tre morfogruppi fondamentali: Rangeomorpha, Dickinsoniomorpha, Erniettomorpha.
Rangeomorpha sono organismi sessili che a prima vista ricordano più un vegetale, essendo costituiti da un tronco basale e da parti ripetitive simili a foglie. Esempio: Charnia.
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48251130
Dickinsoniomorpha sono organismi appiattiti, di forma ovoidale, caratterizzati da unità ripettive e con differenziazione longitudinale; in genere è visibile una regione deltoidale, collocata nella parte anteriore. Comprendono Dickinsonia, Yorgia, Windermeria, Andiva, secondo qualche autore anche Spriggina, ma altri non sono d'accordo.
La forma è tra le più famose, es. Dickinsonia costata:
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12651442
Erniettomorpha sono organismi costituiti da serie di unità tubolari ripetute, disposte in fronde, che sono stati ritrovati anche in aggregati. La biologia di questi esseri è ancora poco compresa. Comprendono generi misteriosi, come Ernietta, Pteridinium, Swartpuntia.
Esempio: Pterinidium simplex
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8530046
Ci sono autori che propongono altre classi morfologiche, oltre a queste tre identificate da Dunn et al., sempre sulla base delle morfologie, come Arboreomorpha, Bilaterialomorpha, Triradialomorpha, Kimberellomorpha, sulle quali però non mi risulta sono stati condotti studi altrettanto approfonditi.
La trattazione delle osservazioni e delle comparazioni è abbastanza complicata, tuttavia una delle conclusioni importanti è che rangeomorfi e dickinsoniomorfi sono metazoi primordiali.
Gli autori suggeriscono anche l’ipotesi che, in una fase molto antica, il percorso evolutivo dei metazoi fosse già caratterizzato da una notevole complessità e che non si sia svolto mediante uno sviluppo graduale, ma attraverso un cammino molto contorto e tuttora poco compreso.
Aspetta, fagli svuotare il borsone e vediamo cosa ci ha portato a casa...
e... non avete recuperato materiale...? :-((((
Parlando con jake mi confermava che sono state rinvenute forme fossili alla base delle Marble Mountains....
Grazie Stefano per questo testo.
Da aggiungere che segnalazioni sulla presenza di metazoi nel Precambriano (terminale) sono stati segnalati anche nella Guaicurus Fm. nel Mato Grosso du Sul in Brasile.
All'interno di arenarie quarzitiche sono state rinvenutei importanti networks di gallerie scavate nel sedimento da probabili vermi nematodi, organismi che secondo Parfey et al. 2011 e Erwin et al. 2011 potrebbero essere stati già presenti nel Neoproterozoico e potenzialmente nel Criogeniano.
Immagine tratta dal libro Spiagge Cambriane - Meduse e tappeti algali (www.enrico-bonino.eu)
Il recente articolo pubblicato da El Albani et al. (2019) sulla presenza di gallerie scavate all'interno delle serie del Francevilliano in Gabon, sembra siano state prodotte da associazioni organismi multicellulari analoghi alle attuali amebe (quindi niente metazoi) che si spostavano nel sedimento alla ricerca di cibo. Mi lascia un poco perplesso, ma mi rimetto allo studio attuale.
El Albani A. et al. 2019 - organism motility in a oxygenated shallow-marine environment 2.1 billio years ago. PNAS https://www.pnas.org/content/early/2019/02/05/1815721116
Erwin, D.H., Laflamme, M., Tweedt, S.M., Sperling, E.A., Pisani, D., Peterson, K.J., (2011). The Cambrian conundrum: early divergence and later ecological success in the early history of
animals. Science, v. 334:1091–1097. http://science.sciencemag.org/content/334/6059/1091
Parfrey, L.W., Lahr, D.J.G., Knoll, A.H., Katz, L.A., (2011). Estimating the timing of early eukaryotic diversification with multigene molecular clocks. PNAS, v. 108 :13624–13629. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21810989