iPaterson, J. R. et al. Rheotaxis in the Ediacaran epibenthic organism Parvancorina from South Australia. Sci. Rep. 7, 45539; doi: 10.1038/srep45539 (2017).
Un bell'articolo firmato da Paterson dell'Università del New England in Australia su questo organismo dell'Ediacarano australiano. Parvancorina è stata soggetto di molteplici interpretazioni, basandosi sia sulla morfologia ed associandola al gruppo degli Euartropodi con Primicaris (del biota di Chengjiang) che Skania (biota di Burgess Shale), sia come appartenente alle forme petaloidi (Seilacher), sia come parte di altri organismi (apparato alimentare delle Kimberella) sia come semi di piante (gulp...!).
Questo articolo prende in esame il contesto paleo-ambientale di due particolari livelli fossiliferi australiani, livelli in cui sono state rinvenute associazioni faunistiche assai cospicue con una densità di individui relativamente elevate (anche piu' di 70 individui per metro quadrato).
L'orientazione preferenziale di Parvancorina in funzione della corrente di fondo suggerisce un comportamento di rheotaxis (non conosco il termine in italiano, suggerimenti?) cioè un orientamento (attivo) per fini che potrebbero essere legati all'assimilazione di nutrienti o dovuti alla corrente stessa (passiva).
Sono analizzate anche le strutture interne visibili che non risultano essere segmenti (come negli artropodi) in quanto parzialmente sovrapposte ed alcune diramantesi dallo "scudo" anteriore (vedi foto sottostante).
A parte la struttura bilaterale, allo stato attuale non è possibile affermare alcuna conclusione sull'appartenenza di questo organismo ai Bilateria (https://en.wikipedia.org/wiki/Bilateria)
L'articolo è pubblicato su Nature Scientific Reports e scaricabile gratuitamente a partire da questo indirizzo: http://www.nature.com/articles/srep45539?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+srep%2Frss%2Fcurrent+%28Scientific+Reports%29
Abstract: Diverse interpretations of Ediacaran organisms arise not only from their enigmatic body plans, but also from confusion surrounding the sedimentary environments they inhabited and the processes responsible for their preservation. Excavation of Ediacaran bedding surfaces of the Rawnsley Quartzite in South Australia has provided the opportunity to study the community structure of the Ediacara biota, as well as the autecology of individual organisms. Analysis of two bedding surfaces preserving large numbers of Parvancorina illustrates that individuals display a preferred, unidirectional orientation aligned with current, as indicated by the identified current proxies: tool marks, overfolded edges of Dickinsonia, felled fronds and drag structures generated by uprooted frond holdfasts. Taphonomic and morphological evidence suggests that the preferred orientations of Parvancorina individuals are not the result of passive current alignment, but represent a rheotactic response at some stage during their life cycle. These results illustrate a previously unrecognized life mode for an Ediacaran organism and arguably the oldest known example of rheotaxis in the fossil record. The morphology and previously suggested phylogenetic affinities of Parvancorina are also re-evaluated. Apart from possessing a bilaterally symmetrical body, there are no unequivocal morphological characters to support placement of Parvancorina within the Euarthropoda or even the Bilateria.
Per chi non sapesse che cosa è l'EVODEVO, ricopio quanto descritto su Wikipedia:
La biologia evolutiva dello sviluppo (in lingua inglese Evolutionary Developmental Biology, da cui anche il termine divulgativo evo-devo) è la disciplina scientifica che analizza in chiave evolutiva la struttura e le funzioni del genoma (ovvero l'assetto completo di tutto il DNA contenuto in una cellula). Si occupa di indagare il rapporto tra lo sviluppo embrionale e fetale di un organismo (ontogenesi) e l'evoluzione della sua popolazione di appartenenza (la filogenesi). Questa disciplina si basa sull'assunto che le mutazioni che colpiscono i geni coinvolti nel controllo dello sviluppo embrionale (ontogenesi) possono dare origine a nuovi caratteri nell'adulto (fenotipo), che riproducendosi trasmetterà i nuovi caratteri ai discendenti, dando così il via al processo evolutivo di questi caratteri nella popolazione. Si attribuisce, pertanto, ai geni che controllano e regolano lo sviluppo dell'embrione, un ruolo di primo piano nell'evoluzione biologica; la progressiva diversificazione (biodiversità) dei viventi verrebbe spiegata dai cambiamenti funzionali nel controllo e nella regolazione dei geni che regolano lo sviluppo embrionale.
Altre info (in italiano) qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Biologia_evolutiva_dello_sviluppo