Rientrando da Bruxelles stasera ho trovato nella cassetta delle lettere la rivista Fossiles (Rivista francese di Paleontologia), che ricevo con cadenza trimestrale.
Aperta la busta rinforzata con un cartoncino rigido scorgo qualcosa che mi stimola subito le papille gustative... due echinodermi Stilofori cornuti dal colore arancione tipico della Formazione Ordoviciana di Fezouata...
Inoltre un bell' Harpes perradiatus fa capolino in basso a destra. Promette bene questo numero! Devo dire che i cugini francesi hanno un eccellente prodotto didattico per quello che riguarda la paleontologia (semi) amatoriale. Gli articoli scritti principalmente da Patrice Lebrun (ma appoggiati da uno stuolo di professionisti e collezionisti privati di prima categoria) sono estremamente dettagliati, le foto riflettono una eccellente competenza nell'acquisizione fotografica, come la tecnica di impaginazione: accattivante e su carta lucida. Il che ne fa una rivista sia semplicemente bella da sfogliare che da leggere con interesse. Inoltre in ogni numero sono descritti molti siti francesi in cui si può eventualmente collezionare (eggià), musei locali da visitare, ovviamente rendiconti delle mostre più importanti al mondo (questo numero mostra le belle cose esposte a Sainte Marie aux Mines quest'anno), cosi' come le future mostre da non perdere, come quella che si terrà a Monaco in cui gli ospiti d'onore saranno i pezzi di Holzmaden e di Bolca (eggià, bis).
Tornando all'articolo di Fezouata, nelle ben VENTISEI pagine viene descritta praticamente tutta la fauna nota al momento e rinvenuta in questo famoso lagerstätten marocchino.
La cosa interessante rispetto ad altre riviste di paleontologia a cui sono abbonato (come l'eccellente americana Fossil News) è che il testo è estremamente abbondante - a volte forse troppo - e se si vuole leggere tutto l'articolo bisogna prevedere una buona pausa. Cosa positiva è che la pubblicità è meno invasiva che in Fossil News, e si vede il differente approccio "marketing" tipico americano rispetto a quello che trovo più accademico in quello francese. Ovviamente sarebbe carino poter avere tra le mani un analogo prodotto in lingua italiana del genere (utopia) a diffusione nazionale ed oltre. Bon, torniamo all'articolo. I paragrafi introduttivi illustrano le caratteristiche paleogeografiche in cui si sono depositati questi shales fossiliferi, i primi scopritori marocchini, come queste faune sono state studiate e l'evoluzione degli studi (tra cui primeggia Peter Van Roy) compiuti. Una dettagliata colonna stratigrafica e la distribuzione geografica dei vari siti di scavo permettono di avere una migliore idea della localizzazione e periodo in cui è avvenuta la fossilizzazione (Tremadociano-Floiano nell'Ordoviciano inferiore). A tavole panoramiche sui siti di raccolta popolati da specialisti e personaggi folcloristici locali (e che hanno fatto la storia di questo sito), seguono le tavole organizzate per cladi. Dai trilobiti caratteristici che si rinvengono...
... agli artropodi come i marrellomorfa, gli aglaspididi, chelonellidi sino ai grandi anomalocarididi rinvenuti recentemente come l'Aegirocassis benmoulai...
poi le spugne, gli echinodermi (numerosi), i gasteropodi, i graptoliti ed i molluschi come la Calvapilosa kroegeri, di particolare interesse per l'analisi filogenetica dei molluschi a partire dalla ediacarana Kimberella quadrata (ne tratterò nel mio libro - ma questo pero' diventa uno spoiler)...
Insomma, per gli amanti del genere e per chi volesse saperne un poco di piu' consiglio di acquistare il numero 31 (12€) oppure abbonarvi per ricevere a casa i 4 numeri più un "fuori serie", tematico che generalmente è MOLTO interessante e ben fatto.
Buona lettura!
Dario dai cibo al tuo cervello ricordalo!