Ci fu un tempo prima,
seguito da un tempo dopo.
Il tempo prima era molto molto lontano dal tempo dopo,
ma nel mezzo avvenne di tutto.
Ed è di questo tutto (parziale) che narrerò.
Sono anni che girano impalpabili spettri nella mia mente e che voglio materializzare per prenderli per la camicia.
Ci riuscii con i volumi sui Trilobiti, ora si parte per un'altra avventura.
"Spiagge Cambriane" è il punto di partenza per il mio prossimo lavoro.
Forse il volume non si chiamerà neppure cosi', ma quando si parte non si sa mai dove si arriva.
E chi/cosa si incontra.
Certo non sarà un testo per tutti, non tratterò di quegli artropodi che hanno invaso le bancarelle, stand, mostre e sono sotto gli occhi di tutti.
Neppure di ammoniti, dinosauri, pesci del Libano, vegetali o altre creature pietrificate che si trovano facilmente sul mercato...
In questa pagina, metterò aggiornamenti, idee, bozze, contatti, disegni di diorami in corso: come quando si prepara un fossile e si mettono le foto delle tappe intermedie.
Un modo mio per "metterci la faccia" (che brutto termine), cosa che mi obbligherà ad avanzare per terminare anche questa nuova avventura che mi prenderà tempo, diottrie, ore ed ore di lavoro.
Ed ovviamente soldi.
Ma al cuore non si comanda.
A presto?
Simpatica recensione uscita nell'ultimo numero della rivista francese "Fossiles, revue française de paléontologie" n.38 - 2019
👍👍👍👍👍👍
Di seguito la recensione del libro scritta da Andrea Guerrini, paleontologo italiano e autore di numerosi articoli scientifici e libri:
L’autore con "Spiagge Cambriane", porta il lettore a compiere un salto temporale nel profondo passato, immergendolo in antichi ambienti che prendono di nuovo vita nelle pagine di questo volume. Il libro è diviso in tre parti. Nella prima, che potremmo definire "preparatoria" vengono descritte le caratteristiche morfostrutturali, filogenetiche e le modalità di fossilizzazione dei Cnidaria (meduse e affini), principali attori di questo testo assieme ai cianobatteri, enfatizzando l'importanza di quest'ultimi come agenti favorenti la preservazione di tali organismi impalpabili. A questa segue una seconda parte dove vengono descritti attraverso delle "tavole" un numero elevato di siti fossiliferi con diffusione planetaria e distribuzione cronologica dal Precambriano all'Oligocene e che hanno restituito eccezionalmente associazioni di tracce fossili di questi fragili organismi. Ogni "tavola" espone con chiarezza oltre l'età, gli aspetti paleogeografci e paleoecologici del sito trattato fornendo anche una ricostruzione artistica paleoambientale. In ultimo, una terza parte dove vengono evidenziate e descritte alcune impronte interpretabili erroneamente come tracce di cnidari ma in realtà strutture di derivazione inorganica spiegandone l'origine. In sintesi il linguaggio divulgativo ma rigoroso, la ricca bibliografia puntuale e generale ed una grafica di alta qualità rendono l'opera uno strumento didattico fruibile e utile sia ai paleontologi che ai cultori della materia.
ci sono tante conferme di ricezione, ma frasi corte.
Ho messo qui quelle più "elogiose", se ne ricevo altre le aggiungero' alla lista.
Ho aggiunto quello di Ricci-Lucchi... :-)
Solo un commento in italiano?
Aggiungo di seguito alcuni commenti che mi sono stati recapitati da alcuni acquirenti del libro:
- The book is a work of art---beautifully layed out, and masterfully illustrated. I can't comment on the text yet. It will take me some time to translate it in pieces using Google Translate. (C.K.G, Wisconsin, USA)
- Just opened the book and it is visually absolutely magnificent! Very much look forward to start browsing. (S.J., Spain)
- Mon épouse ****** qui ne lit pas l'anglais mais pratique l'italien est ravie d'avoir un livre magnifiquement illustré dont elle va pouvoir savourer le texte! (G.C., France)
- Complimenti Enrico, ho visto la presentazione, hai fatto un lavoro magnifico! [...] Avendo una buona esperienza editoriale posso affermare che *** ha perfettamente ragione: i complimenti te li meriti tutti! (G.R., Italia)
-The book is more than fantastic, WOW! What a good work ! Again very good reconstructions you mad, I can understand the language 😉 Super photo's and the very good poster, yes I will tell it in my network! It came in very good order, so the box works well! I mean you made ;-) (P.H., The Netherlands)
- I read every day in the book, and always discover new information and aspects! (U.M.T., Germany)
- E' arrivato! Ed è stupendo! Sono felice di avervi collaborato, anche se il mio piccolo aiuto non richiedeva certo una citazione in copertina. Lo mostrerò con grande piacere, ma solo nel giro delle persone fidate per timore che me lo rubino... Complimenti vivissimi! E hai un figlio eccellente disegnatore... (F.R.L., Italia)
Sono iniziate le spedizioni. Abbiate pazienza che contatto piano piano gli interessati...
E per chi fosse interessato ad eventuali aggiornamenti, potete dare un'occhiata anche al mio sito: www.enrico-bonino.eu
YHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
I libri sono arrivati in anticipo e sono F-A-N-T-A-S-T-I-C-I-!
Ottima resa fotografica.
Ottima impaginazione e testo.
Ottimo contenuto (ovviamente... :-))
... fatevi avanti che già 1/5 dei libri è stato già prenotato.
#spiagge #cambriane #jellyfish #fossils #lagerstätten #méduses #fossiles #precambrian #bonino
anche io...
Ragazzi, come previsto (e dopo multe, multissime incasinature) il file è partito per la stampa. Dovrei ricevere i pacchi il 22 Gennaio. Ci sarebbe da festeggiare e bere dello spumante... invece vado a dormire che sono esausto.
Domani è un altro giorno...
Chiedo venia.
A causa dello shutdown del governo USA, non ho potuto ricevere un'immagine dallo Smithsonian Museum (pure lui chiuso evidentemente, grazie a Mr. Trump ed il suo muretto) e quindi non stampare il libro all'inizio di Gennaio.
Ho trovato una soluzione, quindi per il 20 gennaio circa dovrei avere i volumi a casa...
be patient...
ed ecco che oggi sono anche arrivati i poster che saranno allegati ad ogni volume:
Un comodo formato 40*40 che permetterà di avere una visione globale sulla paleogeografia di ogni sito trattato nel volume, la posizione del sito stesso ed i cnidari che sono stati rinvenuti.
Ci siamo. Il libro di prova è arrivato stamattina, o meglio i tre libri (ne avevo richiesto solo uno).
Qualità di stampa top! su carta glossy le immagini sono nette, luminose e molto belle. Quasi rimpiango di non aver potuto fare un volume di più grandi dimensioni :-)
Devo effettuare una modifica sull'impaginazione, ma questa è un'operazione che si fa assai velocemente.
Estremamente soddisfatto ad ogni modo dei colori...
ale' una piccola previsualizzazione per voi, cari "paleo-followers"
Le ciliegine sulla torta, che era già golosa di suo.
Condivido la Prefazione al libro, scritta dal prof. Franco Ricci-Lucchi, ed il commento all'opera nella back-cover, da parte del prof. Gian-Luigi Pillola. Ringrazio pubblicamente entrambi per il loro aiuto e supporto.
MEDUSE E AFFINI… A SORPRESA
Le meduse, esseri semitrasparenti e fatti quasi solo di acqua, dalle forme e dai movimenti aggraziati come quelli dei ballerini, sono affascinanti e inquietanti a un tempo; gradevoli alla vista ma non certo al tatto, suggerirono agli antichi l’immagine di un mostro (naturalmente femmina) con gli occhi paralizzanti e i capelli fatti di serpenti velenosi (i tentacoli urticanti).
Quando l’autore di questo libro mi scrisse che stava completando un’opera dedicata alle meduse, pensai che si trattasse di un bel volume di zoologia riccamente illustrato (le meduse sono molto fotogeniche, chi non ne ricorda splendide immagini a colori tipo National Geographic, Airone etc.?). Il fatto è che io sono un lettore frettoloso e mi era sfuggito che Bonino parlava di meduse fossili. Ma come? Se c’è un organismo la cui fossilizzazione appare improbabile, per non dire impossibile, è proprio questo, pensavo. Noi geologi sappiamo bene che la materia organica (detta anche “molle” rispetto a quella “dura” dei minerali) si conserva e litifica (mineralizza e diventa pietra) solo in condizioni particolari, localizzate nel tempo e nello spazio: assenza di ossigeno e quindi di decomposizione, ambienti subacquei tranquilli o stagnanti e così via. Figuriamoci poi la più impalpabile e meno consistente delle sostanze organiche, come quella delle meduse! Ebbene, scorrendo le pagine di questo libro, mi dovetti ricredere, come deve fare chi pratica onestamente la scienza di fronte all’evidenza dei fatti.
Non che sia facile imbattersi in meduse fossili, specialmente in Italia (a parte la zona di Bolca nel Veronese). Le spoglie di questi animali ebbero le maggiori probabilità di conservarsi quando non esistevano ancora altri animali (predatori o “spazzini”) che le mangiassero, cioè prima di 3-400 milioni di anni fa, quando il ritmo lento dell’evoluzione non aveva ancora prodotto la varietà e la complessità degli ecosistemi moderni. Quelle di Bolca sono le più “giovani” delle meduse fossili trovate finora e sono state preservate grazie all’assenza di ossigeno sui fondali melmosi dove cadevano alla loro morte.
E. Bonino, con la pazienza e la metodicità che solo un sincero appassionato può avere, è andato a scovare esempi di meduse fossili in giro per il mondo, in musei, in pubblicazioni, sul terreno, e li riporta qui con abbondanza di illustrazioni, in gran parte foto da lui stesso scattate. La mia impressione è che non gli sia sfuggito neppure un caso e che la sua rassegna sia completa.
Ogni “caso” è un capitolo relativo a una formazione geologica o “unità stratigrafica”, il cui nome è la “carta di identità” di un pacco di strati (la stratificazione indica che si tratta di rocce sedimentarie, ovvero antichi depositi di mari, laghi, fiumi, zone costiere, deserti etc.).
La parte descrittiva e sistematica del libro è comunque preceduta da una sezione introduttiva dove si spiega come sono fatte le meduse attuali, come e dove vivono, con quali e quanti altri esseri viventi interagiscono, come fossilizzano e così via. Gli ambienti “fossili”, cioè le rocce in cui si trovano resti di meduse antiche, sono in grande maggioranza ambienti costieri, sia spiagge esposte alle onde sia specchi d’acqua protetti e tranquilli, a volte impaludati, come lagune, baie, cale etc. E qui trovavano condizioni di vita favorevoli altri organismi sensibili alla predazione e alla decomposizione: alghe e batteri che costruivano “tappeti” appiccicosi che trattenevano particelle di sedimento di passaggio. Utilizzando il diossido di carbonio (CO2) per costruire la loro massa corporea, essi favorivano la deposizione di carbonato di calcio (CaCO3); si formavano così accumuli di sostanza organica alternata a carbonato (calcare) che prendevano varie forme e fossilizzavano come “stromatoliti”.
In realtà, tra gli studiosi c’è chi considera le stromatoliti dei veri fossili e chi invece preferisce chiamarle “tracce fossili” o “pseudofossili”. Quale sarebbe la differenza? I veri fossili sono strutture biologiche (ossa, gusci di animali, foglie, alberi etc.), conservate e mineralizzate, mentre le “tracce” sono il risultato di un’attività dell’organismo (ricerca di cibo, di rifugio o di…compagnia) su un substrato fisico.
Per fare un esempio, una medusa “spiaggiata” imprime sulla sabbia l’impronta del suo corpo; questo viene poi decomposto e distrutto, ma l’impronta permane e può fossilizzare come struttura fisica (traccia fossile). Questo vi dà un’idea di come i geologi (ma non solo loro) amino le discussioni di nomenclatura e di classificazione, che spesso sono poi di lana caprina. Lasciamole quindi agli specialisti.
Quella dei “medusoidi” e degli “pseudofossili” non è però una questione del tutto accademica.
Tra i rivenditori di fossili, minerali (cristalli) e rocce, ce ne sono che spacciano per meduse oggetti che magari non sono né meduse né tantomeno fossili; è quindi opportuno che un potenziale cliente lo sappia e sappia, se non distinguere il vero dal falso, almeno farsi venire qualche dubbio.
Bene ha fatto dunque l’Autore a dedicare un corposo capitolo su questo tema in fondo al volume.
In conclusione, è stata una piacevole sorpresa quella di scoprire un’opera veramente inaspettata sia come mole (all’inizio pensavo che bastasse un articolo di 20-30 pagine per esaurire questo argomento) sia come quantità e qualità delle illustrazioni sia, infine, come vivacità di grafica e impaginazione.
Tutto questo, poi, abbinato a un rigore scientifico nella trattazione che ne fa un’opera di alta divulgazione e di studio allo stesso tempo. Credo che anche il lettore frettoloso, semplicemente sfogliandola, sarà invogliato a porsi delle domande e a togliersi delle curiosità leggendola con attenzione.
Franco Ricci Lucchi
***
Gradevole e intrigante, il volume inquadra in maniera chiara e accessibile la posizione sistematica e filogenetica delle meduse e dei cnidari e le diverse modalità di fossilizzazione che ci permettono di osservare i resti di queste vite passate.
Particolare enfasi è stata accordata al ruolo dei cianobatteri sia come co-autori di strutture bio-sedimentarie sia come agenti nella preservazione di resti organici labili, come quelli delle meduse.
Questa parte di “preparazione” permette di apprezzare ancor più la ricca documentazione fornita nella parte “Tavole”. Questa seconda parte è dedicata a un vastissimo numero di siti fossiliferi, ubicati in diverse aree geografiche della Terra, che hanno fornito questi fragili resti testimoni del tempo profondo.
Infine, ma non ultimo per importanza, la ricca ed esaustiva iconografia, l’aggiornato riferimento alle fonti
bibliografiche e gli schemi riportati, fanno di questo volume un ottimo ausilio ai fini didattici.
Prof. Gian Luigi Pillola
BRAVISSIMO!
Infine è quasi terminato! Per chi fosse interessato, potete scaricare il pdf in cui potrete trovare qualche info supplementare sul contenuto del libro "Spiagge Cambriane - Meduse e Tappeti algali -":
https://www.dropbox.com/s/3f0b83udjxlxiy9/Spiagge%20Cambriane_Pub.pdf?dl=0
Documento da condividere senza moderazione... :-)
E si continua con questo dialogo sul volume che comincia a prendere forma. Di seguito un'ultima tavola (credo proprio l'ultima) di cui vado particolarmente fiero.
Penso addirittura di farne un poster, debitamente arricchito di ulteriori informazioni, magari da inserire come poster pieghevole come nel precedente volume sui trilobiti. Vediamo un po che si riesce a fare
La copertina? Eccola: